[RECENSIONE] Go Vacation

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    C’è chi i videogiochi li considera una passione imprescindibile, una parte importante della propria vita cui non si può rinunciare, alla ricerca del risultato perfetto, magari valicando i limiti del media stesso omaggiandolo con tributi sonori e grafici. E c’è chi con i videogiochi si rilassa cinque minuti la sera, magari con il parentado o con gli amici, senza che siano un pensiero costante durante la giornata, cercando un innocente e genuino divertimento senza pretese. Non si tratta comunque di realtà dicotomiche, poiché il loro intreccio dà vita ad un’infinità di videogiocatori differenti, caratterizzati dall’approccio verso il media videoludico senza distinzioni di piattaforme o generi.

    L’industria odierna ha fatto passi da giganti nel cercare di soddisfare chiunque, ma difficilmente è riuscita a farlo con un unico titolo; il Wii dal canto suo ha rappresentato molto per il secondo estremo della tassonomia in questione, ma raramente ha proposto un’esperienza in grado di avvicinare chiunque, se non con i sempre lodati prodotti della casa madre. Ci sono voluti ben cinque anni, ed una caterva di titoli spazzatura, per vedere l’impegno di una compagnia terze parti profuso in un gioco in grado di unire due filosofie così distanti tra loro senza troppi compromessi. Go Vacation non esce forse nel momento più propizio della vita della console, ma decisamente in tempo per sfruttare l’ultimo (forse) Natale prima dell’arrivo del Wii U ed opponendosi allegoricamente all’attesissimo The Legend of Zelda: Skyward Sword, avrà il non semplice compito di riempire le fredde serate del prossimo inverno, attirando l’attenzione con l’astuto (e veritiero) motto “50 attività, infiniti modi di giocare” e plasmandosi a seconda delle esigenze di qualsivoglia videogiocatore, in un tripudio di possibilità da lasciare letteralmente a bocca aperta.

    Il titolo Namco Bandai, sviluppato dal team già responsabile del buon Family Ski, rappresenta uno di quei rari casi, al di fuori dell’offerta Nintendo, dove la cura per i dettagli si accompagna alla volontà di proporre un gameplay che travalichi il recinto del mordi e fuggi, pur rimanendo ideale per lo spensierato gioco in gruppo; per certi versi, Go Vacation si potrebbe far rientrare nella linea Wii della compagnia di Kyoto (la quale ha deciso, lungimirante, di distribuirlo in Europa) riuscendo però a distaccarsi dall’immagine ormai classica e piuttosto neutra dei vari Sports, Party e Play grazie ad uno stile accattivante e prettamente fondato sull’estetica di tipica matrice nipponica e ad una varietà senza precedenti nel genere, per ciò che si può definire senza troppi problemi un party game tripla A.

    Le prime ore di gioco di Go Vacation si articolano in un tutorial parzialmente guidato dalla simpatica hostess Lydia, dove fugaci prove di alcune attività si intervallano alla graduale scoperta dell’isola, per l’appunto non totalmente visitabile all’inizio, in un assaggio di ciò che caratterizza l’aspetto più chiaramente indirizzato all’utenza veterana, abituata a record e trofei. Partendo dallo splendido resort mare e muovendosi seguendo i punti rossi sulla mappa, si andrà a sbloccare l’area cittadina, e da qui quella innevata fino al resort montano; malgrado possa apparire noiosa e poco interattiva, la fase iniziale è necessaria per entrare nello spirito del gioco ed evitare di perdere la bussola una volta lasciati senza alcuna guida a calpestare il suolo di un’ambientazione davvero molto vasta e per certi versi dispersiva. Difficile quindi criticare la scelta di Namco Bandai di introdurre i videogiocatori con una sessione di circa un paio d’ore per far sì che il prodotto venga goduto a pieno, considerando che anche un esperto potrebbe disorientarsi dinnanzi a cotanta abbondanza; per quanto riguarda le attività presentate nella fase iniziale, è bene appuntare che alcune di queste verranno mostrate in forma limitata, per poi apparire nel pieno delle loro potenzialità più avanti: il beach volley, ad esempio, alla prima prova consiste solamente nel battere e schiacciare, ma dalla seconda volta in poi si potrà guidare il personaggio con l’analogico per dar vita a varie strategie e mimare la frenesia tipica di questo sport.

    Una volta mossi questi primi passi e raggiunti tutti i resort, il mondo di Go Vacation si apre in un tripudio di situazioni da sperimentare una dopo l’altra, in gruppo o da soli, attraverso l’esplorazione dell’isola oppure per mezzo del menu principale dove viene raccolta una collezione delle attività sbloccate raggiungibili direttamente per partite rapide, oltre ad una modalità utile per imparare a governare le diverse attrezzature e prendere dimestichezza con gli innumerevoli sistemi di controllo studiati dal team di sviluppo.

    Varietà + qualità = Go Vacation
    Fortunatamente, il gran numero di giochi presenti in Go Vacation non è direttamente proporzionale ad una superficialità strutturale, come spesso accade in prodotti di stampo simile; se la prima prova cerca semplicemente di dare un’idea generale su come si presenta la disciplina, dalla seconda volta in poi si potrà scegliere tra diverse modalità e diversi livelli di difficoltà, nonché opzioni differenti a seconda dell’attività; ad esempio, le gare con i mezzi come le moto d’acqua o le macchine da corsa conteranno più circuiti da sbloccare uno dopo l’altro, e per ogni percorso si potrà scegliere se affrontarlo nelle sfida a tempo oppure gareggiando contro gli avversari o ancora raccogliendo punti. Lo stesso vale per gli sport come lo sci ed il golf, mentre il ballo conterà una decina di brani ognuno caratterizzato da una propria combinazione di mosse; altre attività hanno addirittura più modi di giocare, come il lancio delle torte, dove si potrà impersonare sia chi le riceve in faccia sia chi le tira al povero malcapitato. Difficile quindi descrivere nei minimi particolari ogni singola possibilità offerta, poiché se di base le attività sono una cinquantina, considerando le variazioni sul tema il totale raggiunge e supera il centinaio, rendendo quindi il party game in questione longevo ed intenso anche per la modalità in singolo, che non è sicuramente il fulcro del prodotto. Terminare ogni opzione di ogni attività richiede tempo e dedizione, e seppur alcune volte questo risulterà piuttosto facile (l’intelligenza artificiale non è infatti molto elaborata), in altre fattispecie sarà necessario provare e riprovare al fine di superare il livello di difficoltà od ottenere un nuovo tracciato.

    Come premio per il soddisfacimento degli obiettivi che la bionda Lydia esporrà al punto informazioni, vi sono delle speciali chiavi d’oro o d’argento che rendono accessibile il materiale per arredare la villa personale ottenibile una volta collezionati venti adesivi dopo aver provato altrettante attività; senza mettere troppa carne sul fuoco, è utile in primis spiegare come il sistema di controllo lavora e se è abbastanza vario da non rendere inconcludente l’esperienza sull’isola Kawawii.

    All’inizio di ogni attività viene spiegato nel dettaglio come la si dovrà affrontare, quali periferiche serviranno e quali no ed in ogni caso la modalità scuola dà modo ai perfezionisti (e non solo) di imparare a gestire al meglio veicoli e discipline; Go Vacation propone infatti una quantità di schemi di controllo piuttosto ampia e decisamente funzionante, nonostante alcune scelte discutibili. La prima in questo senso è l’uso pressoché obbligatorio del Nunchuk, necessario per muoversi nei resort ed in moltissime attività, specialmente quelle con i mezzi di trasporto; se la sua implementazione potrebbe non risultare un problema nel gioco in singolo o in doppio, è più probabile che lo sia con quattro persone poiché le ultime politiche di Nintendo in fatto di bundle e sistemi di gioco hanno tralasciato bellamente il Nunchuk, preferendolo al singolo Wiimote. Se il supporto delle periferiche Nintendo non è strettamente necessario, quello della piccola espansione con l’analogico è fondamentale ed è quindi bene attrezzarsi adeguatamente se si vuol giocare con più persone. Anche il Wii Motion Plus trova il suo spazio in Go Vacation, andando a migliorare l’esperienza in molte attività e rendendosi vitale in quattro di queste, tra cui il tennis ed il combattimento con le spade laser. Per quanto riguarda invece le periferiche più strettamente intese, la Balance Board è decisamente quella più sfruttata con le sue 17 attività, tra cui il surf, la slitta ed il parapendio, in ogni caso affrontabili con altre combinazioni di controllo; la Wii Zapper viene invece supportata da 5 giochi differenti e probabilmente il più divertente risulta la battaglia con le pistole ad acqua, mentre la Wii Wheel viene utilizzata per le corse in città (chiara citazione a Ridge Racer, del quale il team di sviluppò si occupò del sesto e settimo capitolo) e le gare off-road con la jeep. Namco Bandai ha quindi deciso di dare al videogiocatore una vasta scelta su come affrontare le varie situazioni, non costringendo ad acquisti assurdi e permettendo a chiunque abbia la configurazione standard Wiimote + Nunchuk di godersi a pieno il titolo.

    Andando nello specifico di ogni disciplina, appare chiaro sin da subito che i controlli lavorino piuttosto bene, poiché ricettivi ed azzeccati; non si raggiunge la precisione di alcuni prodotti di punta di Nintendo, ma fortunatamente vi è solo in sparuti casi la sensazione che una mossa sia riuscita grazie ad un movimento casuale. Alcune attività funzionano più di altre, così come possono richiedere più allenamento: il surf, forse una tra le più riuscite, diventa davvero divertente una volta appreso il meccanismo che lo guida, mentre il tiro a segno è talmente immediato da spingere subito il videogiocatore ad infrangere i record. La guida dei mezzi di trasporto come le moto d’acqua, il quad o i rollerblade si basa sull’utilizzo del Wiimote insieme al Nunchuk, ma si differenzia in quanto a movimenti e modalità di accelerazione e frenata; divertente la possibilità di eseguire dei trick anche al di fuori della gara stessa, e di esplorare l’isola a bordo di qualsiasi mezzo… Addirittura il kayak se si vuole affrontare il fiume del resort montano in tutta tranquillità (relativa, viste le rapide), o l’aereo turistico per godersi la vista dall’alto! Globalmente, il lavoro degli sviluppatori va quindi apprezzato per aver donato a Go Vacation un’identità unica nel panorama videoludico, ben distinta dall’ondata di titoli da quattro soldi che hanno invaso gli scaffali del Wii nell’ultimo lustro.

    Go Vacation cala il videogiocatore in una vacanza da sogno. Un paradiso di isola è pronto ad accogliere gli avatar da creare prima di accedervi, o i Mii già pronti nella memoria della console, insieme alle quattro strutture che difficilmente troveranno qualcuno scontento; la mappa dell’isola Kawawii è a dir poco enorme e, componente di sicuro impatto, completamente esplorabile. Ogni resort è composto a sua volta da diverse aree, come ad esempio un castello nella parte montana, o una giungla nella zona marittina, insieme agli edifici delle informazioni, utili per comprare nuovi vestiti o conoscere le attività da svolgere per vincere i particolare adesivi da raccogliere al fine di sbloccare i contenuti del gioco. Nonostante le dimensioni, non sarà affatto tedioso spostarsi da un punto all’altro dei resort, poiché i mezzi di trasporto cardine di molte attività possono essere sfruttati anche al di fuori delle discipline stesse per muoversi più velocemente; l’ATV e le moto d’acqua sono utili nel resort marino, mentre i rollerblade in città ed il cavallo e la jeep fondamentali in montagna. Se invece si desidera muoversi istantaneamente, dal menu di pausa è possibile scegliere una location per raggiungerla in un batter d’occhio (ad esempio la cima della montagna, oppure il centro commerciale in città), mentre se si vuol ammirare il paesaggio, seggiovia e nave sono ottimi e rilassanti modalità per viaggiare.

    Per evitare di perdersi sulle spiagge dorate o tra i boschi dei vari resort, una piccola mappa in basso a sinistra (o nel centro nella modalità multigiocatore) evidenzia la posizione del personaggio e l’eventuale obiettivo da raggiungere, mentre delle icone gialle compaiono sulle teste degli addetti di ogni attività, in maniera tale da riconoscerli in mezzo agli altri turisti (tra cui gli stessi Mii nella memoria della console!); le ambientazioni di Go Vacation sono infatti vivaci e movimentate, non solo dal punto di vista naturalistico, tra animali ed ottimi effetti grafici, ma anche per quanto riguarda le persone che le frequentano. Capiterà quindi di imbattersi in qualcun altro che passeggia a cavallo o che semplicemente chiacchiera, e tra i piccoli dettagli che arricchiscono l’esperienza di gioco vi è la possibilità di comunicare (a gesti o a parole) con chiunque. Esteticamente, il lavoro di Namco Bandai è ben riuscito, tra buone animazioni e paesaggi mozzafiato, anche se andando nel particolare è possibile ravvisare i limiti della console (con alberi praticamente bidimensionali come non se ne vedevano da tempo e l’annoso pop-up); nell’insieme l’effetto è comunque gradevolissimo e l’atmosfera che permea il titolo è anche data dall’efficace costruzione delle aree, con alcuni resort che funzionano più di altri: la zona del mare è probabilmente la più impressionante, grazie inoltre alla possibilità di esplorare i fondali ed interagire con le sue forme di vita in pieno stile Endless Ocean mentre più debole risulta l’ambientazione urbana, che riesce ad acquistare punti se selezionata di sera. Un’ulteriore elemento di Go Vacation è infatti rappresentato dal ciclo giorno/notte, non automatico bensì da scegliere quando si entra in un resort.

    Una quinta area dell’isola Kawawii è quella residenziale, di diversa concezione dai resort sopra descritti, dove il videogiocatore può costruire la propria abitazione e personalizzarla fino all’ultimo mobile o colore; una volta ottenuti i famigerati venti adesivi, verrà resa disponibile questa opportunità che rappresenta un vero e proprio gioco nel gioco. Come se non bastasse, una copia del titolo può contenere fino ad otto abitazioni differenti di altrettanti videogiocatori, così da creare un villaggio delle vacanze altamente personale. Vista la grande enfasi posta sull’aspetto di personalizzazione, anche la villa ne è interessata: dalla planimetria al numero di finestre, allo stile architettonico passando per il numero di stanze e, ovviamente, al genere di mobilio, praticamente tutto può essere cambiato a piacimento fino ad ottenere la casa dei sogni.

    Tornando all’aspetto stilistico, senza infamia né lode il comparto audio, con alcune musiche decisamente simpatiche ed altre dimenticabili; certamente, la colonna sonora ben si adatta ad un soggiorno virtuale del genere, per cui risulta convincente non sia troppo invasiva, anche se ben congegnati sono i suoni che si possono udire sull’isola, tra il cinguettìo degli uccellini, lo sciabordìo delle onde ed il parlottare dei turisti.

    Chi fa da sé… Ma in quattro è ancora meglio!
    Nonostante la qualità elevi Go Vacation oltre il semplice status di party game che affrontato da soli non ha molto senso di esistere, la componente multigiocatore è ciò che lo caratterizza maggiormente, rendendo l’esperienza ancor più intensa e perfetta per le serate in compagnia. Dal menu principale vi è la possibilità di scegliere con quante persone giocare e se intraprendere la modalità resort oppure proseguire direttamente per l’attività desiderata; se nel secondo caso le meccaniche ricordano quanto già visto in prodotti simili, come Wii Play o Carnival Games, con la prima opzione si scopre la vera essenza di questo simulatore di villeggiatura, grazie ad un’idea semplice ed innovativa per il genere: nel proprio angolo di schermo ogni videogiocatore potrà letteralmente fare ciò che vuole senza dover necessariamente seguire gli altri; ovviamente, ci si può organizzare per praticare uno sport insieme, ma considerando la grandezza dell’isola e lo spirito d’esplorazione che alberga in ciascuno, altresì divertente è girovagare qua e là, interagire con gli animali o le altre persone e magari scoprire qualche nuova area, come capitato al sottoscritto a circa venti ore di gioco negli abissi del cristallino mare.

    Ravvisabile qualche calo di frame-rate quando più di due giocatori sono collegati contemporaneamente con i rispettivi controller, ma fortunatamente nulla di cui preoccuparsi perché durante lo svolgimento delle attività tutto funziona piuttosto bene. Riguardo questo aspetto, è interessante notare come la varietà di giochi presenti si rifletti non solo sul loro sistema di controllo ma anche sulle regole che li guidano; nella modalità multigiocatore è infatti possibile sfidare i propri amici o famigliari a chi arriva primo al traguardo, o chi colleziona più punti, oppure collaborare per un obiettivo comune, come nel caso dello spassoso rafting, o dell’impegnativo paracadutismo, dove creare in tempo le figure richieste richiederà un certo sforzo. I numerosi approcci che Go Vacation permette sono il sale di un prodotto che si relazione con l’utente seguendo la sua particolare attitudine, ed è per questo motivo che riesce a soddisfare tutti i palati.

    Se il numero di giocatori massimo è quattro, il titolo permette di ospitare all’interno dello stesso disco ben otto profili differenti, ognuno con i propri record e la propria villa, nonché con i costumi e tutti i contenuti sbloccati durante la partita svolta. Menzionato già in precedenza, l’elemento di personalizzazione è infatti ben presente e si manifesta sotto forma di vestiti, attrezzature ed arredo nella casa costruita secondo i propri gusti; ottenere tutti gli oggetti presenti nel titolo, bisognerà battere i record delle varie attività, e svolgere qualche compito all’interno dei resort, come ad esempio farsi fotografare in determinate zone o vincere la caccia al tesoro. Ad un certo punto, sarà anche possibile ottenere in affidamento uno o più cani, da addestrare come si preferisce, che potranno seguire le imprese dell’avatar da una parte all’altra dell’isola e magari scovare qualche tesoro nascosto (oltre ad avere la propria attività!).

    Un’esperienza imperdibile
    Riduttivo chiamare Go Vacation una collezione di minigiochi, o più semplicemente party-game; nonostante l’apparenza spensierata e giocosa, il titolo Namco Bandai nasconde un cuore ricco di contenuti, e si adatta alla perfezione alle esigenze di chiunque, dal veterano abituato a sbloccare ogni singola componente a colui che cerca solamente del divertimento occasionale.

    Al suo quinto anno di vita, il Wii riceve non solo un grande gioco di ruolo, un capolavoro magistrale di una delle saghe più amate di sempre ed un ottimo platform 2D, ma anche un’esperienza fresca e rigenerante come da tempo non se ne vedevano nel mercato videoludico. Considerando la longevità assicurata sia in singolo che in multigiocatore, ed il prezzo vantaggioso, Go Vacation è un acquisto obbligato per chiunque sia un fiero possessore del Wii, ed abbia intenzione di sfruttarlo ancora a lungo, specialmente sotto le imminenti festività natalizie.

    Articolo interamente scritto da WiItalia
     
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  2. ME!!
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    Mi dici dove si trova il forziere con il costume da cane?
     
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1 replies since 19/11/2011, 13:39   631 views
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